Il fattore "tempo" in un mercato che va veloce

Di Claudia Ravelli, Coordinatrice delle attività di Ricerca e Selezione del personale

Se pensiamo agli anni ’90, il modo di cercare lavoro era molto diverso rispetto alla selezione del personale che conosciamo oggi; ma, senza risalire ad un tempo così lontano, negli ultimi anni, e la pandemia ne ha sancito l’ulteriore svolta, il mondo della selezione è radicalmente cambiato e, quando si dice che oggi tutto viaggia più velocemente, non si tratta solo di uno slogan. E’ realmente così.

Che cosa è cambiato e come è cambiato?

Negli anni addietro, le società ricevevano i curricula (molti meno rispetto a quelli che si ricevono oggi, ma più in linea con quanto richiesto) e procedevano a contattare i candidati più adeguati. Oggigiorno, questo processo ha visto una grande e profonda digitalizzazione con l’avvento di LinkedIn e di portali specifici per la ricerca di lavoro, rendendo più veloce e semplice candidarsi a più offerte contemporaneamente; a differenza di quanto succedeva prima, oggi si ricevono molti più CV, ma tendenzialmente meno allineati perché con un click è molto facile candidarsi.

Se, quindi, da un lato, si riduce il tempo per la ricerca e selezione, dall’altro vi è bisogno di più tempo per analizzare e selezionare i CV coerenti con la job description.

Più tempo in un mercato più veloce.

Ed è a tal proposito che un cambiamento importante per i recruiter, ma anche per il cliente, è determinato proprio dalla variabile “velocità”.

Un tempo si “confezionava” una rosa di candidati da sottoporre al cliente, il quale aveva una più ampia possibilità di scelta; oggi, non si aspetta di confezionare questa rosa; ogni profilo valido identificato va, immediatamente, presentato all’azienda per un primo colloquio, prevalentemente organizzato on line.

Da qui, l’importanza, non solo per il recruiter, ma anche per il cliente, di muoversi velocemente per “accaparrarsi” il candidato giusto.

La messa a frutto di tutto questo lavoro sfocia poi nella fase delicata, detta di on-boarding o inserimento in organico della persona; una fase, spesso, trascurata e lasciata alla buona volontà di colleghi disponibili ad affiancare e trasmettere conoscenza.

Anche in questo caso, il cliente deve sviluppare un nuovo mindset consapevole che la parte più difficile, per la persona inserita, stia proprio in questi primi mesi di vita; un mindset che preveda un piano d’azione per accogliere la persona con un progetto di crescita e sviluppo personalizzato.

Solo in questo modo si motiva la persona a rimanere. Diversamente, l’alternativa è che lasci per un’offerta di lavoro che, spesso, è dietro l’angolo.

Alla luce di questo cambiamento, e in un mercato così veloce, One4 può essere un ottimo compagno di viaggio per la costruzione di un organico affidabile e performante, grazie alla competenza, di lunga data, di professionisti dedicati.

Potrai sognare, creare, progettare e costruire il posto più bello al mondo, ma servono persone, per rendere questo sogno una realtà. Walt Disney

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