Un'esperienza femminile nel settore metalmeccanico

Di Erika Delfi, consulente per le imprese famigliari

Il Dipartimento per le pari opportunità, a partire dal 2013, ha intrapreso una rilevante attività di incentivazione e promozione dell’imprenditoria femminile attraverso strumenti innovativi che incidono sulla principale difficoltà delle donne a intraprendere l’attività di impresa e la difficoltà di accesso al credito.

Inoltre, la Federazione delle donne organizza ogni anno il consueto “Forum internazionale donna” dove le imprenditrici fanno il punto sulla situazione attuale, parlando di gender gap, politiche attive, educazione finanziaria, stereotipi e formazione, cultura di impresa e finanziamenti.

Ma siamo certi che il focus dell’argomento sia ancora a distanza di anni riconducibile al gender gap e agli stereotipi legati al mondo maschile o femminile del fare impresa? Vi dico questo partendo dalla mia semplice esperienza.

Ho avuto il piacere nella mia esperienza da imprenditrice di confrontarmi con grandi colossi del settore metalmeccanico a partire dal 2003.

Sicuramente non è stato facile. Sedermi al tavolo con ingegneri, tecnici, direttori acquisti è stato per me lo scoglio più grande, di sicuro non lo è stato per la differenza di genere.

La logica vuole che a parlare di prismi, elettronica e quant’altro siano più esperti profili maschili?

E chi lo dice?

In quegli anni ero mossa dalla voglia di imparare, dalla voglia di dimostrare a mio padre di poter essere un poco all’altezza di gestire un’azienda metalmeccanica e fortemente tecnica.

La passione che avevo in cuore mi ha fatto crescere, sono inciampata, caduta e mi sono rialzata.

In questo percorso lavorativo mi sono fatta spazio ritagliandomi un ruolo, ma soprattutto acquistando la fiducia in primis dei clienti e poi di partner e collaboratori.

Sembrerà strano ma non ho mai sentito sulle spalle il peso dell’essere donna, piuttosto quello di non essere preparata tecnicamente, di non conoscere nei dettagli gli sviluppi prodotto o le materie plastiche utilizzate. Sono stati necessari anni per poter acquisire parte di queste competenze.

Ma che fossi donna no, non è mai stato un ostacolo.

Quindi la mia riflessione che porto alla luce a distanza di anni e che vorrei condividere con voi che state leggendo queste righe è che ognuno di noi è mosso nella propria attività imprenditoriale, lavorativa da valori importantissimi e imprescindibili che nessun stereotipo al mondo possa smontare.

La passione, la fiducia, il desiderio di mettere a servizio il proprio potenziale umano e non solo, sono la chiave di svolta per abbattere una volta per tutte il meccanismo generato da retropensieri che ci facciano presupporre che l’essere donna o uomo faccia la differenza.

La differenza la fa ognuno di noi, in quello in cui crede e per il quale ha scelto di vivere.

Nessuno di noi è migliore di altri, siamo solo persone alla ricerca di un qualcosa che ci faccia dire di essere felici e di vivere per qualcosa che ne valga veramente la pena.

So che ti ritrovi in queste parole, anche se sono forti e controcorrente.

So che tu puoi fare la differenza e se sei ancora indeciso sarà un piacere accompagnarti nella consapevolezza di un percorso che ti arricchirà come persona e come manager o imprenditore.

Buon lavoro.