Un facile approccio per generare inclusione

Di Flavio Cabrini, General Manager

L’inclusione è l’atteggiamento di chi rende facile agli altri l’approccio o l’avvicinamento a un luogo, a un’attività, a un gruppo.

Poiché l’inclusione è ovviamente un concetto legato al gruppo e non all’individuo, esso rappresenta l’elemento chiave dei grandi movimenti culturali, religiosi, economici che si sono diffusi maggiormente; essi sono cresciuti proprio in funzione del fatto che sono stati in grado di inserire grandi quantità di persone al loro interno senza discrimine.

Al contrario, ogni gruppo, nazione o cultura che abbia sposato concetti di esclusione (che si manifestano per esempio nell’escludere le donne dalla vita pubblica o economica, nell’escludere certe razze o religioni da una completa integrazione o ancora nell’escludere certe categorie sociali dalla possibilità di poter godere di alcuni diritti basilari), si condanna a rimanere in una situazione di arretratezza, di povertà e di mancato sviluppo.

Perciò, l’inclusione è uno dei fattori determinanti di tutte le grandi organizzazioni di successo. 

Un’azienda, per crescere e svilupparsi, deve adottare il criterio dell’inclusione. Si tratta di un atteggiamento mentale che si manifesta nella predisposizione a riconoscere e ad accogliere chiunque abbia valore e possa portare un contributo al gruppo.

L’inclusione si applica verso l’interno (collaboratori)

Un’azienda inclusiva è quella in cui, idealmente, non ci sono pregiudizi nei confronti delle persone e non esistono elementi di discriminazione.

L’inclusione si applica verso l’esterno (alleanze)

Il concetto di inclusione si applica anche al fatto di creare alleanze esterne. L’azienda che esclude possibili alleanze esterne fallirà. L’avere progetti o piani di inclusione nei confronti di clienti, fornitori o addirittura aziende concorrenti finirà per estendere il raggio di influenza dell’azienda stessa facendole conseguire maggior successo.

La non inclusività assume un ruolo rilevante e, oserei dire, preoccupante nell’intraprendere attività di ricerca e selezione di candidati per un’azienda. E incide drammaticamente nei risultati che ne derivano. Per esempio, discriminare il genere, l’età, il territorio ancora prima di iniziare a cercare qualcuno.

Il processo di eliminazione di queste barriere è un vero e proprio percorso verso l’inclusione, che richiede tempo e sforzo. È una sorta di “crociata” che l’azienda deve intraprendere.

E, fino a che il concetto di inclusione non sarà un’idea pienamente consolidata e parte integrante della cultura aziendale, non saranno presenti le condizioni di accoglienza necessarie per vedere arrivare persone di talento in abbondanza.

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