Alla base del successo aziendale c'è l'innovazione

Come sviluppare il proprio business aziendale?

Negli Stati Uniti stilano classifiche un po’ su tutto e dal 2001, a cadenza biennale, vengono proclamati i “Top 50 thinkers” del management, cioè i pensatori che forniscono al mondo degli affari il materiale più prezioso: le idee. In cima all’ultima graduatoria, quella del 2013, figura Clayton Christensen, docente della Harvard Business School, che già era risultato il primo classificato nel 2011. Christensen è autore di numerosi best-seller, il più conosciuto dei quali è “Il dilemma dell’innovatore”, uscito nel 1997 e ormai introvabile nella versione italiana. Proprio a Christensen ha coniato l’espressione “innovazione dirompente” sostenendo che le imprese, anche piccole e medie, che ascoltano astutamente i consumatori hanno grandi possibilità laddove invece le multinazionali spesso falliscono. Un’innovazione dirompente è una novità che crea un nuovo mercato distruggendone uno esistente: la cerniera lampo a metà dell’Ottocento ha messo in crisi i produttori di bottoni, gli odierni cellulari hanno relegato ai margini i telefoni fissi.

Nel 2009 e nel 2007 al primo posto nel ranking dei “Top 50 thinkers” figurava un guru di origine indiana, Ck Prahalad, docente di strategia aziendale all’Università del Michigan, scomparso nel 2010. Nel 2004 pubblicò il volume “La fortuna alla base della piramide”, nel quale teorizzava che lo sviluppo dell’economia mondiale può fondarsi sull’integrazione come imprenditori e consumatori dei quattro miliardi di persone – la “base della piramide”, appunto – che nel nostro pianeta vivono con meno di due dollari al giorno. Nel 2005 “numero uno” era stato proclamato Michael Porter, un altro docente di Harvard, che definì il modello della “catena del valore”, schematizzando le attività e i processi su cui va fondata un’impresa.

Nel 2001 e nel 2003 la classifica fu capeggiata da Peter Drucker, economista austriaco naturalizzato statunitense, un autentico mostro sacro del management. Drucker si è spento nel 2005. Di lui restano oltre 30 libri, una decina dei quali tuttora reperibili o ristampati nell’edizione italiana, e un’infinita quantità di citatissimi aforismi. Eccone alcuni: “Dietro ogni impresa di successo c’è qualcuno che ha preso una decisione coraggiosa”, “Il mio punto forte come consulente è essere ignorante e fare domande quando ho bisogno di sapere qualcosa”, “La cosa più importante nella comunicazione è ascoltare ciò che non viene detto”, “Molto di ciò che chiamiamo management consiste nel creare difficoltà alle persone che vogliono fare il loro lavoro”, “Non c’è niente di così inutile e di così inefficiente quanto fare in modo efficiente ciò che non andrebbe proprio fatto del tutto”.

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