Keep calm e... stai calmo

Come le emozioni negative ci demotivano e ostacolano

La capacità di restare sereni e mantenere la calma è una virtù essenziale per diventare un abile comunicatore. Nelle relazioni le cattive abitudini ci portano a reagire piuttosto che agire. Il fatto che ci siano, per esempio, situazioni da affrontare od argomenti da trattare che ci tolgono serenità (procurandoci stress, ansia o irritazione) induce in noi stati d’animo come l’insofferenza o il risentimento che non ci mettono in condizioni di comunicare con razionalità o lucidità.

Sul lavoro o nel privato possono capitare episodi che lì per lì ci fanno davvero imbestialire ma se vogliamo confrontarci e discuterne con il diretto interessato è determinante, per la qualità della nostra comunicazione, il sapersi dominare. Ossia avere la padronanza di sé, in altri termini l’autocontrollo, che è uno dei cardini della cosiddetta “intelligenza emotiva”.

Esistono sempre tre discorsi dietro ad ognuno dei discorsi che avete fatto: quello in cui vi siete esercitati, quello che avete realmente fatto e quello che avreste voluto fare. Dale Carnegie

L’intelligenza emotiva è una qualità fondamentale per affrontare con successo la vita ed è definita da Goleman come “la capacità di motivare sé stessi, di persistere nel perseguire un obiettivo nonostante le frustrazioni, di controllare gli impulsi e rimandare la gratificazione, di modulare i propri stati d’animo evitando che la sofferenza ci impedisca di pensare, di essere empatici e di sperare”.

Oggi l’intelligenza emotiva è unanimemente ritenuta un ingrediente essenziale del self-management, cioè nel gestire sé stessi, tirando fuori il meglio. Le emozioni sono fonte di energia. L’intelligenza emotiva è in fondo la capacità di indirizzare quell’energia utilizzandola razionalmente per ottenere i risultati desiderati.

Per Goleman la consapevolezza di sé riguarda in particolare il saper riconoscere le proprie emozioni per non dipendere esclusivamente da esse. Solo riconoscendole si può avere padronanza di sé, dominandole e controllandole.

È molto importante comprendere che l’intelligenza emotiva non è l’opposto di intelligenza, non è il trionfo del cuore sopra la testa, ma è la confluenza di entrambi.

Le emozioni negative poi hanno un effetto tossico sulla motivazione: costituiscono un fattore di grande disturbo perché distolgono l’attenzione dagli obiettivi.

Se ci lasciamo investire dalle emozioni negative, tutto quello che vedrò e farò sarà necessariamente condizionato da esse, distorcerò la realtà che mi circonda e non sarò in grado di vedere positivamente le opportunità che mi si presentano.

La prima parte di qualsiasi esercitazione pratica sulla comunicazione andrebbe perciò dedicata al conseguimento e alla capacità di mantenimento del giusto grado di serenità. Va da sé che se manca la tranquillità anche il più banale dei problemi diventa un ostacolo arduo e demotivante.

Dobbiamo diventare più bravi a rimanere tranquilli e positivi di fronte all’ambiente, alle persone e alle comunicazioni che ci vengono rivolte, anche se queste sono finalizzate a turbare il nostro stato d’animo e le consideriamo vere e proprie provocazioni.