La Customer Experience in Alleanza Assicurazioni

La Customer Experience in Alleanza Assicurazioni

Riassunto dell’intervista di Maria Bietolini a Marco Oddone

Maria Bietolini è la “direttora” di V+, il magazine che dà più Valore ai professionisti Sales e Business, con cui stiamo organizzando l’evento sulla Customer Experience del prossimo 14 Novembre.

Maria è anche Copywriter, ha lavorato in agenzie pubblicitarie internazionali, e da anni come consulente lavora in team con le aziende clienti, realizzando strategie, campagne pubblicitarie multimediali, siti, telepromozioni, azioni per la forza vendita ed eventi. Spazia dal settore finanziario al beauty, al B2B.

Marco Oddone è il responsabile Marketing & Distribution di Alleanza Assicurazioni, società del Gruppo Generali, che opera su tutto il territorio nazionale con circa 15 mila consulenti assicurativi al servizio di quasi 2 milioni di Clienti. Nel suo ruolo, Oddone indirizza, presidia e controlla le attività di governo, di organizzazione territoriale e di sviluppo commerciale della Rete Alleanza, nonché le attività di Marketing e di Digital & Web Management.

Il dottor Oddone sarà uno degli ospiti speciali dell’evento “Customer Experience: come è cambiato il business e il modo di fare impresa”. In un dialogo con l’ingegner Edoardo Lombardi, racconterà come la Customer Experience si declina in Alleanza Assicurazioni.

Nell’intervista, uscita sull’ultimo numero di V+ Magazine, i primi accenni sull’argomento che riassumiamo qui.

Il 40% dei clienti di Alleanza Assicurazioni ha meno di 40 anni ed è quindi rappresentato dai Millennial. Questo comporta la necessità per la rete vendita di attuare un cambiamento profondo della gestione della relazione con il cliente e dell’approccio alla vendita, sia dal punto di vista culturale sia dal punto di vista tecnologico.

Alleanza è stata la prima rete in Italia a partire con un progetto di digitalizzazione, oggi sono più di 3.500 i consulenti assicurativi Alleanza digitalizzati, ovvero dotati di strumentazione e supporti alla consulenza professionale, con la consapevolezza che la tecnologia non è una minaccia bensì un elemento abilitante: perché la vera differenza la fa l’interprete, con il valore personale che vi può apportare. La vera differenza resta, quindi, lo human touch.

Per leggere l’intervista ti rimandiamo al sito di V+ Magazine

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