Prima chi, poi cosa

Il mutamento dello scenario economico in questi ultimi anni richiede un cambiamento nell’atteggiamento delle attività di scelta e inserimento dei nuovi collaboratori. 

Il costo del lavoro nel nostro paese ha indotto gran parte delle imprese ad avviare le attività di ricerca del personale solo quando non se ne può fare a meno, nel migliore dei casi, o a una ridistribuzione del lavoro su altri collaboratori quando del personale esistente lascia l’azienda. Inevitabilmente ci si ritrova a considerare il personale come un costo puro e non come una grande opportunità di crescita e di sviluppo.

Certo, inserire personale non valido è sempre un costo. Sia in termini diretti che nascosti.

Ma è altrettanto vero che inserire persone valide produce sempre un profitto.

Il vero problema di base, quindi, non è il costo ma la capacità di saper scegliere le persone giuste.

Fare ricerca e selezione del personale oggi deve essere un’attività da svolgere a livello professionistico. La selezione va fatta bene. È troppo importante e decisivo per la crescita di qualunque azienda. Non ci si può più improvvisare dei selezionatori del personale. 

Ogni azienda deve impegnarsi a trovare persone di qualità e, da qui, iniziare ad innescare il meccanismo virtuoso dell’espansione aziendale.

Ma nella logica del PRIMA CHI E POI CHE COSA.

Si tratta di un consolidato concetto che appartiene al mondo delle risorse umane e recita che il valore di un’idea di business è in diretta relazione alla qualità delle risorse impiegate. In parole povere potresti avere un’idea imprenditoriale non particolarmente eccelsa o innovativa pur tuttavia disporre di persone di qualità che sono assegnate ad un tale progetto. Ebbene ne risulterebbe un profitto in un modo o nell’altro.

Al contrario se avessi una splendida e rivoluzionaria idea imprenditoriale ma non assegnassi ad una tale iniziativa altro che persone di qualità mediocre, ti ritroveresti molto facilmente con dei costi elevati e scarsi risultati finali.

Ogni volta che in fase di selezione sento l’imprenditore dire: “l’80% delle persone che si presentano non è idoneo”, la percentuale è sbagliata.

Ogni volta che sento un imprenditore dire che il 50% del personale interno è da mandare via, la percentuale è sbagliata.

Il 10% sì. Dal 50% all’80%, no. 

Quindi, davanti a percentuali come queste, è evidente che la selezione dovrebbe essere gestita con più professionalità, qualità e competenza.

Ci sono imprenditori che, presi dalla disperazione del non trovare la persona giusta, alla fine inseriscono “il meno peggio” tra quelli che avevamo incontrato a colloquio.

Attenzione: I collaboratori di scarsa qualità inseriti per imperizia, ignoranza o perché non avevamo niente di meglio da scegliere, possono poi rendere un’intera azienda “allergica” o “riluttante” ad inserire un qualsiasi futuro nuovo e valido collaboratore.

ONE4, in linea con la propria mission aziendale, fornisce strumenti, conoscenze e capacità pratiche su come intervenire su questo delicato argomento. Tanto delicato quanto vitale per ogni azienda.